Operazione Giglio
Recupero Reti Fantasma

Recupero rete fantasma il 6 luglio 2021

Nell’ambito del progetto ‘Underwater Pro Tour Isola del Giglio’, organizzato dall’APS Underwater Pro Tour, il giorno 06.07.2021 è stata recuperata una rete fantasma che evidentemente era da molto tempo presente sui fondali delle Scole Sud, (uscendo dal Porto a destra).
Il tratto di mare non è stato ancora oggetto del Tour, ma i subacquei dell’International Diving, che collaborano come volontari al progetto dell’Associazione, nel corso di un’immersione hanno rilevato la presenza di questa rete e, informato chi di dovere, hanno poi provveduto alla rimozione.
Le operazioni sono state svolte in tre fasi:

  1. nel corso di una prima immersione, alla rete è stato agganciato un pedagno (boa di segnalazione) che dal fondo arrivava in superficie
  2. a seguito di una seconda immersione la piccola boa poco visibile è stata sostituita con un galleggiante di dimensioni più evidenti, per permettere una veloce individuazione del punto interessato
  3. infine, si è proceduto al recupero della rete, lunga più di 50 mt, che è stata issata a mano sulla Lasdybird, barca di proprietà del diving.

Le immersioni sono state effettuate utilizzando scooter subacquei, al fine di raggiungere più velocemente il punto interessato, e poter percorrere seguire l’andamento sul fondale della rete, impiegando il minor tempo possibile, a vantaggio della sicurezza dei subacquei impegnati.
L’esistenza delle reti fantasma è molto sentita in tutti i nostri mari, e l’Isola del Giglio non è esclusa da questa problematica. Le reti abbandonate sui fondali gigliesi, che danno luogo al c.d. ‘ghost fishing’ (termine tristemente diffuso in ogni paese del mondo),  sono in quantità ragguardevoli e, soprattutto, in alcuni casi, non si tratta di piccole parti ma di reti lunghe anche più di 200 mt. , ed una tale lunghezza, abbandonata sul fondale in modo tale da continuare a ‘pescare’ e a mietere vittime (come si evince dalle foto allegate), crea un danno notevole all’ecosistema marino, che sia pelagico, con la possibilità, quindi di nuotare a al di sopra del fondale, che bentonico, cioè che vive sul fondale.
Ma non solo! Queste reti sono realizzate essenzialmente in fibra di nylon e plastiche varie. L’azione continua del mare ‘sfalda’ le reti in micro e nano-particelle di plastica che si disperdono in acqua, creando danni irreversibili all’ambiente marino ma anche alla catena alimentare, di cui noi siamo uno degli anelli principali.
Ricordiamo che il progetto ha, tra i suoi scopi principali, proprio la mappatura dei fondali al fine della segnalazione delle coordinate in cui si trovano oggetti che nulla hanno a che fare con il mare, corpi estranei che, purtroppo, l’uomo ha abbandonato in mare, utilizzando questo ultimo come una discarica nascosta. A cominciare, proprio dalle reti da pesca.

Recupero rete fantasma il 24 ottobre 2021

Il 24 ottobre all’Isola del Giglio, i sub: Gianmaria Vettore, Claudia Di Giuseppe, Fabio Forti, Graziano Lanini della Associazione Underwater Pro Tour (UPT) e Gianluca Mancini, biologo del progetto posidonie dell’università La Sapienza, sempre lo skipper Domenico Battistello era ai comandi della imbarcazione Ladybird di proprietà del diving, nell’ambito dei programmi di salvaguardia dei fondali dell’isola da parte della UPT hanno recuperato una rete abbandonata che creava danni alla vita marina a 35mt. di profondità sulla Secca Zannea, che si trova nella Baia delle Cannelle.

Questo tipo di operazioni richiedono grande professionalità ed esperienza da parte dei sommozzatori nel liberare la rete con cautela dagli scogli in modo da preservare la vita vegetale e animale che si è formata intorno alle maglie della rete nel corso degli anni. Una volta liberata e legata la rete in profondità e mandata in superficie con una cima di recupero spinta in superficie da una boa gonfiabile, Francesco Dietrich e Walter Monterastelli della Cooperativa di Comunità Laudato Sì, con il loro peschereccio dotato di argano, hanno issato a bordo la rete. La Guardia Costiera dell’Isola del Giglio, sempre disponibile a fornire la sua collaborazione, ha fornito l’assistenza e la sicurezza necessaria con una imbarcazione ed il suo equipaggio. Successivamente il Comune si occuperà dello smaltimento della rete. Tutta questa operazione rientra anche nell’ambito delle operazioni di protezione del mare del nostro progetto Mare Nostrum, altre reti sono state individuate nelle quattro tappe di circumnavigazione esplorativa subacquea organizzate dalla UPT.

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